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LE TRADIZIONI DELLA SETTIMANA SANTA A MONTE SANT’ANGELO

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La Settimana Santa, a Monte Sant’Angelo, è vissuta con manifestazioni di grande intensità e riti antichissimi. È un momento di fede e di cultura capace di suscitare grande commozione tra i fedeli che tradizionalmente partecipano alle celebrazioni religiose.

A partire dal pomeriggio del Giovedì Santo, dopo l’esposizione solenne dell’Eucaristia, il popolo montanaro, seguendo un ben preciso itinerario che si snoda nelle strette stradine del centro storico, visita le chiese dove viene approntato il luogo della deposizione un tempo chiamato impropriamente “sepolcro”. Nella chiesa di San Benedetto vengono preparati ancora gli “odori” con la frutta messa lentamente a bollire in vino bianco ed è un’atmosfera veramente unica quella che si avverte e che coinvolge completamente tutti i sensi oltre che l’olfatto. Si ricorda così, di anno in anno, l’antichissima tradizione che fa riferimento agli aromi con i quali fu imbalsamato il corpo del Crocifisso e che oggi più liturgicamente viene indicata anche come il “profumo dell’Eucaristia”. A tarda notte si tiene, poi, una lunga meditazione che rievoca passo passo l’agonia del Cristo nell’orto degli ulivi prima della cattura.
 
Il Venerdì Santo, di buon mattino, nella chiesa di San Benedetto, si canta il cosiddetto “Mattutino delle Tenebre” consistente in tre Notturni seguiti dalle Lodi: una secolare funzione pre-conciliare in Latino che affonda le sue radici nelle tradizioni monastiche delle abbazie benedettine e che richiama cultori ed estimatori anche da luoghi lontani.
All’imbrunire, dalla chiesa di S. Francesco d’Assisi, sede della Confraternita della Morte, esce la statua del Cristo Morto seguita da un’ imponente folla. La lunghissima processione comprende alcune statue dei misteri, il calvario, le confraternite con i caratteristici cappucci sul volto (che da noi si chiamano “pappalùsce”), le donne vestite in nero che recano i simboli della passione. Dai balconi e sulle soglie delle abitazioni è tutto un occhieggiare di lumini rossi che segnano il percorso lungo il quale la devozione popolare allestisce suggestivi altarini per le 14 stazioni della via Crucis. Davanti a ciascuno ci si ferma per una breve meditazione intervallata da preghiere e dal suono delle marce funebri eseguite dalla banda musicale. Contemporaneamente da San Benedetto muove la statua dell’Addolorata, L’incontro con il Figlio avviene in un’atmosfera irreale di silenzio e commozione nella parte alta del paese, indi la processione prosegue per i quartieri nuovi e rientra in San Francesco a tarda sera mentre tutta la notte del Venerdì Santo di Monte Sant’Angelo continua a risplendere dei lumini lasciati accesi fino alla loro totale consunzione.
 
 Il Comune di Monte Sant’Angelo per promuovere e valorizzare le antiche tradizioni legate a questo momento, ha aderito all’iniziativa “Settimana Santa in Puglia: I Luoghi della Passione", una proposta speciale di un viaggio alla scoperta di antichi riti legati alla Settimana Santa in Puglia, nata da una collaborazione tra Regione Puglia, Aeroporti di Puglia, Provincia di Bari, Brindisi, Foggia, Lecce e Taranto, Camera di Commercio d Bari e l’Associazione Opera.

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