Il complesso monumentale è costituito dai resti della chiesa di San Pietro, dall'enigmatico battistero di San Giovanni in Tumba (Tomba di Rotari) e dalla duecentesca chiesa di Santa MAria Maggiore. Affonda nell'Altomedioevo le sue origini avvolte da suggestive leggende e tradizioni agiografiche.
Una breve rampa di scale, che dall'atrio superiore della BAsilica micaelica scende nel cuore del quartiere Junno, collega i due nucleui religiosi lambendo il portale della chiesa di San Pietro che si apre nella superstite facciata seicentesca.
VArcando l'ingresoo, si accede al grandioso complesso composto dalla connessione di tre edifici interessati, nel tempo, da ripetuti rimaneggiamenti, trasformazioni e demolizioni, al punto che oggi risulta poco agevole la lettura delle diverse fasi costruttive. Resta evidente, tuttavia, la continuità di culto del sito, a partire dall'Altomedioevo, fenomeno che qualifica l'area come secondo polo religioso di MOnte Sant'Angelo.
CHIESA DI SAN PIETRO
L'identificazione del primitivo nucleo altomedievale di S.Pietro è tuttora controversa. Dalla chiesa medievale, ristrutturata nell'XI secolo e crollata tra fine '800 e primo '900, rimangono solo l'abside e tracce dell'impianto basilicale a tre navate.
Dal complesso di S. Pietro provengono pochi frammenti di scultura oggi nel Museo Lapidario della basilica. Le due figure, una Madonna con Bambino e una Orante sono state rinvenute in S.Pietro, ma i caratteri formali le fanno accostare piuttosto alle sculture - portale e capitelli - di S.Giovanni in Tumba. Come quelle richiamano la cultura figurativa del XII secolo tra Borgogna e Francia meridionale, diffusa lungo le vie di pelleginaggio ma conosciuta forse anche attraverso la importazione di avori e sculture lignee, con la mediazione dei monasteri abruzzesi.