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Papi Pellegrini

 

Per Monte Sant’Angelo il periodo normanno-svevo, che costituì uno dei momenti più alti del suo sviluppo economico, artistico e religioso, coincise anche con l’apogeo della celebrità raggiunta dal Santuario. Le cronache del tempo, infatti, lo segnalano tra i quattro più frequentati luoghi di pellegrinaggio della cristianità secondo l’itinerario di redenzione spirituale, noto come Homo Angelus Deus, che prevedeva la visita alle tombe degli Apostoli Pietro e Paolo a Roma e di S.Giacomo di Compostella in Spagna (Homo), all’Angelo della sacra Spelonca di Monte Sant’Angelo (Angelus), infine ai luoghi della Terra Santa (Deus).
 
Insieme ai pellegrini giunti da ogni parte del mondo annovera una lunga serie di papi saliti nel corso dei secoli al santuario dell'Arcangelo sul Gargano.
La serie dei pellegrinaggi papali prenderebbe avvio con Gelasio I (492-496), al tempo delle apparizioni dell’Angelo sul Gargano. E’ tradizione che Agapito I (535-536), con sette vescovi pugliesi, si sia avviato in pellegrinaggio al Gargano a piedi scalzi, prima del suo viaggio a Costantinopoli. Il santuario divenne sempre più punto di riferimento politico-religioso: Leone IX (1049-1054) vi salì appena eletto e vi si recò pure Urbano II (1130-1143), banditore della prima crociata, secondo il privilegio da lui concesso proprio sul Gargano all’abate Nogero di Zvifalta. Il successore di Urbano II, Pasquale II, in contrasto sulle investiture con Enrico V, visitò il santuario micaelico sotto la protezione normanna. Callisto II (1119-1124) visitò la grotta per far rinnovare il giuramento di vassallaggio dei Normanni. Secondo la tradizione, fu pellegrino sul Gargano anche Innocenzo II, in viaggio verso Bari, dopo la sconfitta del normanno Ruggero (1137). E’ ricordata nel Martirologio pulsanense la venuta sul Gargano di Alessandro III (1159-1181), in navigazione per Venezia a difesa delle autonomie dei Comuni in lotta contro il Barbarossa. Un secolo dopo, Gregorio X (1271-1276) partì da San Giovanni d’ Acri, in Palestina, per approdare al porto di Manfredonia e da qui salire al santuario garganico per invocare la forza e la protezione dell’Arcangelo sulla sua missione pacificatrice. Nel 1294 si colloca la fugace presenza in territorio garganico di Celestino V: desideroso di riprendere la sua vita da eremita, fuggì fino al Gargano. La tradizione propende per un suo pellegrinaggio in incognito al santuario, nel 1295, in viaggio verso Vieste, da cui imbarcarsi per la sponda opposta dell’Adriatico.
 
 
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