E’ stato superato, ormai, ogni scoglio tecnico. La candidatura: I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.) approderà, all'ultimo esame del Comitato mondiale dell'Unesco, a Parigi fra il 20 e il 29 giugno.
L’ICOMOS (Organismo internazionale consultivo dell’UNESCO) cui sono affidate le valutazioni tecnico-scientifiche sulle candidature proposte, ha chiesto ufficialmente e formalmente l’ISCRIZIONE NELLA LISTA DEL PATRIMONIO MONDIALE DELL’UMANITA’ del SITO SERIALE “ITALIA LANGOBARDORUM”.
In particolare tra i criteri riportati nella proposta, è sottolineato: ”I luoghi dei Longobardi e la loro eredità nelle strutture culturali e spirituali della cristianità europea medievale sono molto importanti. Hanno rinforzato considerevolmente il movimento monastico e hanno contribuito alla costituzione di future, grandi destinazioni eremitiche a Monte Sant’Angelo, con la diffusione dell’adorazione di San Michele”.
Ora l’esito della candidatura è legato ad un complesso sistema di equilibri fra Stati membri del Comitato e la rete longobarda sarà valutata insieme con altre 41 avanzate da altrettanti Paesi. A decidere le sorti di ciascuna di esse sarà uno staff composto dai rappresentanti di 21 nazioni e presieduto dal Bahrein, con la vicepresidenza affidata ad un gruppo di cinque Stati.
Pertanto, dopo aver profuso ogni sforzo dal punto di vista tecnico-scientifico per raggiungere l’obiettivo, si è stabilito, con tutti i siti candidati, di impegnare le più alte istituzioni coinvolte nel progetto, a cominciare dal Ministero della Cultura, dell’Istruzione e degli Esteri: il loro pieno appoggio, specie quello della Farnesina, presso il Comitato ed i Paesi che ne fanno parte, potrà rivelarsi fondamentale.
Auspichiamo e siamo fiduciosi che l’UNESCO faccia sua la proposta dell’ICOMOS, riconoscendo la validità della candidatura con l’ISCRIZIONE nel PATRIMONIO MONDIALE DELL’UMANITA’ della CITTA’ DELL’ANGELO.